Con un comunicato
stampa di alcuni lavoratori a cui viene negato il diritto al lavoro, per
negligenza o per burocrazia a rischio 12 posti di lavoro
I 12 lavoratori Ex
LSU Ata assegnati alle pulizie dell’Istituto comprensivo Giuseppe Oddo di
Caltavuturo, al rientro dei tre mesi di cassa integrazione estiva trovano
l’amara sorpresa di non potere riprendere a lavorare normalmente nella sede di
destinazione (istituto comprensivo G. Oddo di Caltavuturo-Scillato e Sclafani
Bagni), senza alcuna ragione né preavviso.
Questo almeno è
quanto sostiene improvvisamente solo e soltanto l’Istituto comprensivo G. Oddo
di Caltavuturo.
Situazione molto
strana ed incomprensibile visto che in tutti gli altri istituti comprensivi del
territorio, colleghi dei lavoratori di Caltavuturo, sono rientrati normalmente
a lavoro alla riapertura delle scuole senza alcun problema.
I 12 lavoratori di
Caltavuturo, provenienti dal bacino dei lavoratori precari ex art. 23, in forza
al Comune di Caltavuturo sin dal 1989, dal 2001 sono stati avviati alla
stabilizzazione con una convenzione/accordo quadro tra il MIUR del Ministero
dell’istruzione e il provveditorato agli studi di Palermo, tramite l’assunzione
nelle cooperative vincitrici degli appalti di pulizie nelle scuole.
Senza alcun
preavviso e senza alcuna comunicazione ai sindacati, alla ripresa dell’anno
scolastico 2013-2014, l’istituto comprensivo Giuseppe Oddo di Caltavuturo dal
12 Sett. 2013 impedisce ai lavoratori la ripresa del servizio attuando una vera
e propria serrata.
I 12 lavoratori di
Caltavuturo chiedono alle istituzioni di competenza quali siano le ragioni che
hanno determinato tale situazione e quali sono le soluzioni che si intendono attuare
per garantire il futuro del proprio posto di lavoro.
I 12 lavoratori
caltavuturesi sono attualmente in forza alla cooperativa Derichebourg
Multiservizi S.p.A. con sede a Napoli e, secondo la Derichebourg Multiservizi,
sono destinati e regolarmente in servizio presso l’Istituto G. Oddo di
Caltavuturo.
I lavoratori
chiedono di sapere a chi vanno attribuite le responsabilità di questa mancata
programmazione e rivendicano il diritto di rientrare subito al proprio posto di
lavoro e si riservano di attuare tutte le forme di lotta sindacali e legali
necessarie.
Salvatore Sciortino