La Pro Loco Phiale aurea, come per tutte le feste
religiose di Caltavuturo, anche per la Madonna del Carmelo ha distribuito un
pieghevole ove spiega la storia della venerazione alla Vergine del monte
Carmelo a Caltavuturo.
Festa mariana molto
importante nella tradizione della chiesa, quella della Madonna del Carmine, è
una delle più antiche e amate dalla cristianità legata alla storia e ai valori
culturali dell’Ordine dei frati della beata Vergine Maria del monte Carmelo
(Carmelitani).
La festa istituita per
commemorare l’apparizione della vergine il 16 luglio 1225 all’allora priore
Carmelitano San Simone Stok.
La festa originariamente
a Caltavuturo ricadeva il 16 agosto, giorno in cui si celebrava la Santa Messa presso
la Chiesa del Collegio di Maria.
Visto il periodo
collegato ad una intensa attività lavorativa presso i campi, non tutti potevano
partecipare ai festeggiamenti, ragion per cui in seguito, con la diminuzione
dell’attività contadina e la meccanizzazione della raccolta del grano, la festa
venne anticipata nel mese di luglio, precisamente giorno 16.
Oggi in occasione
dell’antica data si celebra una messa in onore della santa Vergine, mentre i festeggiamenti
ricadono la terza domenica del mese di luglio.
La tradizione vuole che
gli artigiani del paese: muratura,
scarpara, varbera e furgiara, in quella giornata si fermassero per onorare
la bellissima Madonna che ne è protettrice.
Nei sette giorni
antecedenti la festa si rispetta un importante programma religioso con la
partecipazione dù Predicaturi.
Durante i siritini, alle donne che iniziano le
preghiere recitando il Santo Rosario, si aggiungono i Confrati per partecipare
al rito eucaristico al termine del quale c’era la banda musicale con inni in
festa.
L’originale statua in
marmo della Madonna del Carmelo, Opera del Bagnasco, nominata dai fedeli
semplicemente Madonna d’u Carminu, è tutt’oggi custodita ed esposta nella Chiesa
del Colleggio di Maria o di Sant’ Agostino, ove avvenivano i festeggiamenti e
l’antica processione.
Nel 1800 a causa di
vicissitudini interne, la messa venne celebrata nella Chiesa di Santa Maria La
Nova o della Badia, luogo in cui ancora oggi si conserva la seconda statua
della Vergine del Carmelo, è sede sin dalla fondazione 1895 della Veneranda
Confraternita della Madonna del Carmelo. La chiesa presenta stucchi di inizio ‘700
fatti da Felice Sesta di Castronovo, oggi ne fanno il gioiello delle chiese
locali.
La peculiarità di
questo sodalizio era, come scritto nel regolamento del 1895, gelosamente
custodito dai Confrati, che potevano far parte della Confraternita solo gli
artigiani e i figli degli stessi. Nel regolamento veniva chiaramente
specificato che “l’aspirante confrate,
dovesse avere un’arte oltre a moralità religiosa e giustizia”, dati comuni
anche alle altre confraternite caltavuturesi.
Potevano farne parte anche
impiegati civili, statali e commercianti a condizioni che avessero un’arte.
Questa selettività di
ceto sociale, da un lato per tanti anni ha qualificato la confraternita,
dall’altro lato n’è ha determinato il decrescente numero di confrati.
Grazie alla caduta di
certi pregiudizi di ceto sociale, la confraternita a poco a poco sta rinnovandosi.
Salvatore Sciortino