sabato 27 aprile 2013

Quando il Progresso è Regresso



L'occhio-obiettivo di Giancarlo Romana coglie frammenti di paesaggio deturpato ora da oggetti che prima avevano avuto vita, perché utilizzati dall'uomo per soddisfare le sue esigenze; ora da costruzioni che avrebbero dovuto svolgere una propria funzione e che invece sono rimaste in-finite o in-utilizzate.
Le foto, che in alcuni scorci sembra siano state scattate a Kabul o a Tunisi, trasmettono una sensazione di frustrante impotenza, di angoscioso abbandono e di tristezza senza speranza.
Il paesaggio colpisce la sensibilità di chi ha in mano la macchina fotografica al punto da voler a sua volta trasmettere tali sensazioni a chi osserverà le immagini...
Piero Monteleone


Rocca di Sciara è certamente una delle più piccole montagne che compongono le Madonie, perfino separata dalle sue “sorelle maggiori” dal Fiume Grande, l’Imera. Questa sua distinzione morfologica le conferisce anche alcune caratteristiche eccezionali sia  dal punto di vista geologico che dal punto di vista paesaggistico. Proprio a motivo della sua separazione, osservandola da ciascuno dei quattro punti cardinali se ne possono avere varie immagini; la si può scalare attraverso quattro diverse vie, e, guidati da esperti geologi, di ogni versante si possono ammirare le sue straordinarie peculiarità geologiche: grotte carsiche, diaspri, conglomerati, calcari di vari tipi, radiolariti... un capolavoro naturale frutto di trasformazioni avvenute nell’arco di milioni di anni. Per gli amanti della montagna Rocca di Sciara rappresenta un’attrazione per ogni categoria di escursionista, dal dilettante all’esperto free-climber.
Uno dei sentieri più suggestivi è certamente quello di contrada Rinzino. Varie essenze mediterranee pennellano di verde i piccoli e grandi massi che costeggiano il primo tratto di sentiero, mentre il profumo di piante aromatiche sorprende l’olfatto. E la fatica di chi si arrampica riceve sollievo dallo spettacolo delle Madonie, dall’inattesa apparizione del paese visto dall’alto...
Ma l’inizio del sentiero è quanto di più mortificante possa esistere sulla faccia della terra. I segni ed i resti della cava dismessa, sporcizie e rifiuti di ogni specie danno la misura di come e quanto l’uomo sia capace di deturpare, inquinare e mortificare un ambiente naturale. Questo contrasto tra il lato bello della natura e il lato peggiore dell’incultura viene messo a fuoco dall’obiettivo del nostro concittadino Giancarlo Romana. Troppo e per troppo tempo la contrada del Rinzino è stata degradata. E le responsabilità vanno equamente assegnate sia al pubblico che al privato. Il Comune è stato il primo a dare il cattivo esempio, poiché per anni quella contrada è stata utilizzata  come discarica abusiva; i cittadini ne hanno seguito le orme conferendo lì ogni sorta di rifiuto. Ha fatto bene Giancarlo a scegliere il bianco e nero per queste foto: quando si inquina e si deturpa, la natura perde i suoi colori; e le materie non biodegradabili  insieme con gli elementi inquinanti imprimono il nero marchio della morte non come rischio ma condizione presente. La mostra di Giancarlo Romana rappresenta un forte richiamo civile alla coscienza di tutta la cittadinanza. Non è lecito continuare su questa via. Non è corretto maltrattare in questo modo un ambiente naturale. Non è da persone intelligenti sciupare un bene naturalistico sì prezioso. Occorre cambiare atteggiamento nei confronti dei rifiuti, poiché gli schemi dei secoli passati non funzionano più, anzi producono seri danni irrimediabili.
Sono convinto che la cittadinanza debba essere grata a Giancarlo Romana perché con queste quattro foto ci ha aperto gli occhi su una faccenda paesana molto delicata, su un problema rimosso.
Ma occorre riconoscere Il bello e il brutto di queste foto. Giancarlo ha fatto delle belle foto che mostrano delle brutte cose. Questo è l’enigma dell’arte fotografica: il contrasto tra bianco e nero, tra bello e brutto, tra denuncia di una prassi e appello al cambiamento, tra passato colpevole e futuro responsabile. Queste foto gridano la speranza di un possibile cambiamento. Invocano una risposta, essa dipende solo dalla volontà umana.
Luigi Romana

La mostra di Giancarlo Romana verrà inaugurata sabato 4 maggio 2013 alle ore 18,30 presso l’alter ego di Caltavuturo.

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