sabato 12 gennaio 2013

Presentato il libro di Antonino Musca “Pane e lavoro. Storie di Lotta per la Terra”




Sabato 5 gennaio, presso il caffè letterario Alter Ego di Caltavuturo, si è tenuta la presentazione del libro Pane e lavoro. Storie di Lotta per la terra”. Autore, Antonino Musca, studente di Scienze Politiche, attivista e presidente del circolo Arci 20 Gennaio di Caltavuturo.
Sono intervenuti alla presentazione dell’opera Angelo Ficarra, segretario ANPI Palermo e Umberto Di Maggio, coordinatore regionale di Libera. Nelle vesti di moderatore, il giornalista Marcello Longo.
Antonino Musca, classe 1989, è alla sua prima pubblicazione.
La presentazione del volume, nelle intenzioni dell’autore è voluta essere propedeutica alla celebrazione del centoventesimo anniversario della strage di Caltavuturo del 20 gennaio 1893, anno in cui 11 contadini di ritorno da un’occupazione simbolica del demanio comunale, furono uccisi dall’esercito regio, incitati dai gabellotti mafiosi, in una Sicilia in rivolta con migliaia di contadini e operai aderenti ai Fasci Siciliani.
Quest’ultimo fu un movimento che si proponeva il superamento delle inique condizioni dei contratti agrari ell’epoca, la liberazione dal latifondo e richiedeva un miglioramento delle condizioni di vita e maggiori diritti civili. Il movimento dei Fasci Siciliani fu infine sedato dalle misure repressive del Generale Morra, al soldo del Governo Crispi; centinaia furono in quel periodo i morti in Sicilia e migliaia le persone arrestate o costrette al confino nelle isole minori.
L’autore che dei Fasci Siciliani è uno studioso attento, sta attualmente collaborando ai preparativi per la celebrazione nel ricordo della strage che si terrà il 19 e 20 febbraio prossimo, con la partecipazione di Don Ciotti. Nel libro Musca mette in correlazione le lotte dei contadini dell’epoca con le rivendicazioni dell’oppresso popolo saharawi, depredato delle terre e dei propri diritti dal governo Marocchino e costretto a subire l’onta dell’isolamento a causa dell’innalzamento di un muro esteso per 2700 km che lo ha confinato in uno dei territori più aridi dell’Africa Nord-Occidentale.
Nel redigere il testo, gli studi e le ricerche sui Fasci siciliani finiscono col mescolarsi con l’esperienza dello scrittore, arricchita nel 2009 da una sua visita al campo profughi Saharawi di Tindouf.
Non sono uno storico di mestiere o un professore universitario, afferma l’autore. Sono solo uno studente impegnato che ha voluto dare un piccolo contributo alla riscoperta del valore della memoria storicaCon questa piccola pubblicazione non voglio rispondere a delle domande, ma voglio lanciare piccoli spunti di riflessione per indurre i lettori a una consapevole lettura della nostra storia, fornendo nuovi spunti di riflessione per un’attualizzazione di quelle battaglie. In questi mesi ho curato questa piccola pubblicazione, come una piccola creatura, ed oggi finalmente vede la luce. L’ho arricchita di documenti e di testimonianze che, nel complesso formano una buona antologia della memoria. Con il ricavato dalla vendita di questo libro verranno realizzati alcuni progetti a sostegno del popolo saharawi. Perché in fondo questo libro è dedicato anche a loro”.
Salvatore Sciortino

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