venerdì 2 dicembre 2011

Piero Cirrito, un caltavuturese al vertice della Banca del Mezzogiorno


Riportiamo l’articolo di Antonella Sferruzza pubblicato ne Il Sud - Il Mezzogiorno al centro, un mensile di economia, politica e cultura che guarda con particolare attenzione al Mezzogiorno d’Italia.
Il neo ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera lo ha annunciato un paio di giorni fa: la Banca del Mezzogiorno prenderà il via a gennaio. Dopo anni di chiacchiere il progetto di dotare il Sud Italia di una banca più attenta alle esigenze del territorio, sembra arrivare al traguardo. Non sono ancora chiarissimi i vantaggi che porterà questa nuova creatura alle pmi meridionali che vivono come un incubo la questione dell’accesso al credito. Ma una buona notizia, c’è. E sembra alquanto certa.
A guidarla, infatti, dovrebbe essere un siciliano doc, profondo conoscitore del sistema creditizio del Mezzogiorno d’Italia : Piero Cirrito, stimatissimo non solo per le sue competenze tecniche ma anche per la sua affabilità, il suo coraggio e per la sua limpidezza.
Classe 1953, nato a Caltavuturo, sorridente paese delle Madonie, Cirrito ha scalato le vette della carriera bancaria in Sicilia distinguendosi per professionalità e attenzione al tessuto produttivo dell’Isola. A Palermo, dove si è trasferito all’età di 5 anni con la famiglia, si laurea in giurisprudenza con una tesi (premonitrice), sulla validità degli accertamenti creditizi nelle procedure fallimentari.
Comincia giovanissimo la sua carriera bancaria al Banco di Sicilia prima sulle Madonie e poi nel capoluogo siciliano. Sarà sempre ai vertici nonostante il vorticoso avvicendamento, in 10 anni, di ben 6 direttori generali: Ottavio Salamone, Giacomo Perticone, Salvatore La Francesca, Cesare Caletti, Giuseppe Spatafora e poi di nuovo Cesare Caletti. E’ proprio in questo periodo che Cirrito percorre tutti i gradini della carriera che lo porterà a diventare direttore centrale del Banco. Da primo segretario nell’86 a funzionario nell’88, poi procuratore nel ’90, vicedirettore nel ’97 e direttore di sede nel ’98. Fino all’ultimo gradino, nel 2003, con la nomina, proprio all’indomani della ispezione di Banca d’Italia al Bds, a direttore centrale.
La carriera al Banco di Sicilia si conclude, per sua scelta, quando l’istituto di credito passa da Capitalia a Unicredit. A quel punto Cirrito decide di cambiare strada e passa al Credito Siciliano di cui è  vice direttore. Nei prossimi giorni si dovrebbe ufficializzare il passaggio al nuovo incarico.
Riguardo alla Banca del Mezzogiorno, l’Istituto, fortemente voluto a suo tempo dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, sarà una banca di secondo livello col compito di operare con la rete di banche e istituzioni che aderiscono all’iniziativa. Dovrà sostenere i vari progetti d’investimento nel meridione, promuovendo particolare il credito alle piccole e medie imprese, che saranno, secondo quanto risulta dal progetto relativo alla sua istituzione, le principali destinatarie della sua attività.
Per creare il nuovo istituto, le Poste di Sarmi (di cui è azionista il Tesoro, ovvero – oggi – lo stesso Monti) ha acquistato in agosto da Unicredit il Mediocredito Centrale (per 136 milioni), al quale ha subito cambiato nome in Banca del Mezzogiorno. Lo stesso Sarmi ha assunto la presidenza, mentre ad è l’ex numero uno di Antonveneta, Piero Luigi Montani, che qualche anno fa balzò sulle cronache dei giornali come il manager «più pagato del Veneto». L’investimento in strutture è minimo, perchè gli sportelli si appoggeranno a quelli postali («basta una vetrofania e una scrivania»). All’avvio saranno 250 nelle otto regioni del Sud, isole comprese, per puntare, a regime, a una capillarità fatta di 4mila punti posta-banca”.
La Redazione

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