mercoledì 6 aprile 2011

Nel Regno del possibile sono anche possibili le falsità e le mistificazioni della vecchia politica

Si potrebbe dire agli estensori del volantino "ma non siete obbligati a dire falsità", difatti non possono che definirsi tali le affermazioni ivi contenute.
Con ordine:

1) Il Comune di Caltavuturo a norma del decreto Ministero Interno del 24 settembre 2009 non rientra in nessuno dei 10 parametri previsti per essere individuato come “Comune strutturalmente deficitario”. Tale dato è desumibile dai conti consuntivi degli ultimi tre anni. Prima falsità.

2) Le somme che il Comune deve pagare per i mutui contratti negli anni passati assommano in termini di debito residuo a 3.946.429 euro e non a 7.500.000 euro. La rata annuale pagata dal Comune è di 286.000 euro di cui 124.000 a carico dello Stato in quanto alcuni dei mutui contratti sono a totale carico dello Stato e comprendono quei mutui che le amministrazioni comunali del 1990-1991-1992 e 1993 non hanno utilizzato perché forse non sapevano neanche che esistessero. Anche a voler considerare la proiezione decennale, ventennale e trentennale di alcuni di questi mutui con riferimento al capitale e agli interessi, il valore reale alla fine del decennio di riferimento della moneta sarà quasi della metà e quindi non giocherà in termini di differenza a carico del comune trattandosi di mutui a tasso fisso più conveniente rispetto alla data di contrazione. Seconda falsità.

3) I debiti fuori bilancio del Comune verso l'Ama ammontano a 354.000 euro e non a 500.000 euro. Di questi 354.000 euro ben 200.000 euro erano stati programmati (anno 2009) in precedenza nel bilancio pluriennale 2009-2010-2011 a titolo di concorso alla ricapitalizzazione per le perdite d'esercizio della società AMA. A seguito della messa in liquidazione della società non possono erogarsi più alla stessa somme a titolo di ricapitalizzazione ma solo come concorso al ripianamento delle perdite. E' per tale ragione che quelle risorse sono state liberate nel 2010 e riprogrammate in questa fase anche per accedere ai benefici della circolare della Regione che dà la possibilità di ottenere finanziamenti rimborsabili in 10 o 15 anni senza interessi per i piani di rientro dai debiti asseverati e avallati dalle stesse società dei rifiuti. Questa eventualità era stata prospettata al consiglio comunale già nel mese di Novembre del 2010, e così è accaduto. L'agevolazione della Regione dovendosi inverare solo in presenza di avallo dei crediti della società AMA ha indotto il Comune a includere anche le altre somme (154.000) che sono state oggetto di contenzioso con la stessa società. La gestione di questa operazione è stata molto opportuna e mi permetto di dire anche intelligente da parte del Comune perché non ha comportato nessun aggravio per i cittadini che pure poteva esserci sin dal 2006 se si fossero caricati queste maggiori somme sui contratti di servizio o sulla base di costo del recupero tariffario a carico dei cittadini. Tutte queste tematiche sono state oggetto di esame da parte del Consiglio comunale in almeno sette sedute. Altro che nascondere i debiti. Quindi terza falsità.

4) Il Comune non ha alcun debito certificato verso l'Enel per consumi elettrici relativi agli anni 2007-2008. La gestione della società Enel è stata interpellata nel novembre del 2009 dall’Amministrazione comunale per avere rilasciato la liberatoria circa crediti vantati verso il Comune. La stessa società Enel ci ha comunicato un credito di circa 12.000 euro che il Comune ha regolarmente pagato. Altri 23.000 euro erano stati vantati e certificati per il 2009 e sono stati regolarmente pagati e 1.500 euro per gli anni prima del 2005 anch’essi pagati. Il Comune non ha mai ricevuto negli esercizi 2007 e 2008 fatture dell'Enel che adesso chiede. Ma in proposito va aggiunto che è stato chiesto ulteriormente alla stessa Enel di farci pervenire le letture storiche dei consumi al fine di fare le verifiche congiuntamente. Siamo da più di un mese in attesa di risposta. Se da queste verifiche verrà fuori che ci saranno somme da pagare sarà fatto, se ci saranno somme da incassare le incasseremo. Comunque nella posizione della minoranza c'è una evoluzione apprezzabile dal momento che fino a qualche mese parlavano di un debito di 240.000 euro. Quarta falsità.

5) Il Comune ha fatto fronte a un contenzioso aperto dalla ditta esecutrice dei lavori della zona artigianale dopo l'approvazione della contabilità finale e del collaudo degli stessi lavori resistendo in giudizio contro le riserve apposte dall'impresa in buonissima parte agli inizi della gestione commissariale straordinaria del 2001-2003-2004. Occorre anche dire che il direttore dei lavori, il collaudatore e l'ingegnere capo avevano respinto tutte quante le riserve dell'impresa. Ad ogni buon conto il Comune ha appellato la sentenza che sarà trattata nell'aprile del 2012. Nel frattempo anche senza la messa in esecuzione della sentenza l'Amministrazione comunale ha deciso di liquidare il compenso che ammonta a 223.000 euro più spese legali e rivalutazione monetaria in parte a carico del bilancio del Comune e per altra parte a carico di un mutuo con la Cassa DDPP fermo restando che se dovessero intervenire disponibilità finanziarie aggiuntive proprie del Comune vi faremo fronte anche totalmente con i soldi del Comune. Se il Comune dovesse ottenere poi una sentenza a suo favore in tutto o in parte recupereremo quelle somme. Quinta falsità.

6) Nessun debito grava sui cittadini che non saranno chiamati a nessun esborso in quanto la gestione finanziaria del Comune è sana e consente in qualsiasi momento di fare fronte a qualsiasi eventualità senza mettere, come dice il Caimano, le mani in tasca ai cittadini. Del resto questo lo si è visto con l'emergenza idrica che ha costretto il Comune ad anticipare dal suo bilancio di punto in bianco la somma di 330.000 euro che solo adesso sono stati interamente recuperati. Sesta falsità.

7) Infine si citano i 500.000 euro che il Comune incassa per gli impianti eolici. C'è da chiedere a chi predica il bene comune ma pratica il bene privato, perché le minoranze attuali e del tempo, hanno osteggiato l'iniziativa dell'amministrazione comunale che voleva, riuscendoci poi, far pagare più soldi all'Enel a vario titolo per la gestione degli impianti eolici? E sempre in tema di bene comune quale è stato l'apporto della minoranza ad aiutare il Comune a risolvere nel miglior modo possibile l'emergenza idrica soprattutto sul piano finanziario? Zero e forse sotto zero se potesse avere una cifra sotto lo zero le scommesse di alcuni personaggi della minoranza circa il fatto che non avremmo recuperato un soldo dalla Regione e che questo avrebbe dimostrato la gestione fallimentare delle amministrazioni precedenti davanti ad un evento di quelle proporzioni. Abbiamo vista lunga ma non la memoria corta. Tralascio il commento sulle proposte programmatiche perché anche qui si dimostra la scarsa attitudine della nostra minoranza a occuparsi seriamente e concretamente dei problemi di Caltavuturo dal momento che ci si limita a una elencazione astratta di questioni che sono in via di risoluzione o che non appartengono alla competenza del Comune a meno che gli stessi consiglieri della minoranza non propongano, loro sì, di ipotecare non solo la vita futura su questo pianeta delle future generazioni ma anche quella dell'altro Regno.

Domenico Giannopolo

Unione democratica e popolare – verso il futuro


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