martedì 17 agosto 2010

LA PHIALE AUREA DI CALTAVUTURO ALL’EXPO DI SHANGHAI

L’immenso patrimonio artistico culturale, ma anche quanto di più moderno la Sicilia può offrire; un filo che collega il passato con il suo futuro. Con questi requisiti, la Regione Siciliana parteciperà, con il tema Sicilia, un ponte tra le culture, all’Expo universale di Shanghai, dal 16 al 22 agosto prossimi. Il programma delle iniziative della Sicilia all’Expo cinese è stato presentato a Palermo.

La Sicilia porterà in Cina reperti archeologici come la Phiale di Caltavuturo, del IV secolo avanti Cristo, che dopo la trasferta a Shanghai – ha annunciato l’Assessore regionale Armao – tornerà all’Antiquarium di Imera.

La storia del recupero della phiale aurea di Caltavuturo, la cui autenticità è stata di recente confermata grazie a minuziose indagini di laboratorio, è lunga e complessa, trattandosi non soltanto della riscoperta di un eccezionale reperto archeologico, ma, anche, del frutto di un'importante e difficile inchiesta giudiziaria che ha segnato un rilevante traguardo dello Stato Italiano nel recupero del patrimonio storico-artistico illegalmente trasferito all'estero.

Il piatto votivo, dal diametro di 22,75 cm e dal peso di 982,40 gr., ha una larga e bassa vasca a profilo leggermente concavo con ombelico centrale,omphalos, e bordo pressoché verticale. La vasca e interamente decorata a sbalzo, con la tecnica della punzonatura e della cesellatura, e ad incisioni ottenute con microbulini a punta sottilissima. La decorazione, in rilievo sul lato esterno del vaso, consiste di quattro fasce concentriche: il cerchio interno, più vicino all'omphalos, è formato da una fila di faggine, mentre le altre tre fasce sono costituite da ghiande alternate, nella fascia più esterna, ad un delicato motivo di api e fiori di loto stilizzati.La fascia intorno al profondo omphalos centrale, è decorata all'esterno con grappoli, foglie e tralci di vite, che si sviluppano con elegante andamento curvilineo.

Salvatore Sciotino

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