giovedì 8 ottobre 2009

GLI AGRICOLTORI PROTESTANO: L’AGRICOLTURA SICILIANA RISCHIA DI MORIRE!

Tutte le produzioni provenienti dalla nostra terra, dal grano all’olio, dal formaggio all’uva, dalla frutta agli ortaggi ecc… sono sottopagate ai produttori agricoli mentre sui banconi dei negozi i prezzi sono alle stelle a danno dei consumatori. I nostri prodotti che sul piano della sicurezza alimentare sono molto più affidabili vengono sottopagati per cedere il passo alle produzioni importate dall’America, dalla Cina o dai paesi del Nord Africa che non hanno adeguati controlli igienico-sanitari e che avvelenano i consumatori. 30 anni fa per acquistare un chilogrammo di pane ci voleva poco più di un chilogrammo di grano, oggi per acquistare un chilogrammo di pane occorrono 20 chilogrammi di grano. A questo è stata ridotta la nostra agricoltura.

Gli agricoltori rivendicano:

- la dichiarazione di stato di crisi dell’agricoltura siciliana;

- politiche di valorizzazione delle produzioni agricole locali;

- maggiori e più severi controlli sui prodotti agro-alimentari importati;

- incentivi per l’integrazione del reddito degli agricoltori

- abbattimento dei costi di produzione quali: gasolio, sementi, rispetto delle norme igienico-sanitarie, agevolazioni fiscali e previdenziali etc…

Si chiede che le banche rispettino e applichino le leggi varate in Sicilia per le agevolazioni creditizie agli agricoltori. Si vuole partecipare al confronto con il governo regionale e nazionale per l’adozione di tutte le misure urgenti e necessarie a risollevare le sorti dell’agricoltura nella nostra regione. In agricoltura direttamente e indirettamente operano circa 700.000 unità. Queste unità lavorative rischiano il proprio lavoro, i propri investimenti e le proprie aziende costruite con il sudore di una vita. Infine, si chiede solidarietà ai siciliani in quanto cittadini di una Regione che deve crescere e non tornare indietro, in quanto consumatori penalizzati dall’aumento dei prezzi e dalla inaffidabilità dei cibi sul piano igienico-sanitario, in quanto soggetti e categorie sociali che possono solo avvantaggiarsi dallo sviluppo dell’agricoltura.

Massimiliano Cerra

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