domenica 11 ottobre 2009

Comunicato di Unione Democratica e Popolare – Verso il Futuro

Riportiamo il comunicato ufficiale di Unione Democratica e Popolare diramato domenica 11 Ottobre 2009 in merito ai due ricorsi presentati presso la Corte d’Appello di Palermo contro la sentenza di ineleggibilità emanata dal Tribunale di Termini Imerese nei confronti dell’on. Domenico Giannopolo, sindaco di Caltavuturo.

Depositati due ricorsi presso la Corte d’Appello di Palermo per l’annullamento della sentenza emessa in primo grado dal Tribunale Civile di Termini Imerese circa la dichiarazione di ineleggibilità del Sindaco di Caltavuturo On. Domenico Giannopolo. Un primo ricorso curato dall’Avv. Prof. Giovanni Pitruzzella, dall’Avv. Stefano Polizzotto e dall’Avv. Salvatore Cusenza è stato presentato dallo stesso Sindaco Domenico Giannopolo. Un altro ricorso curato dall’Avv. Prof. Guido Corso è stato presentato da 40 cittadini tra i quali i consiglieri comunali, gli assessori e da liberi cittadini espressione della società civile, del mondo del lavoro, delle professioni e dell’associazionismo. I sottoscrittori del ricorso sono espressione dei soggetti direttamente interessati per legge (tra questi gli assessori e i consiglieri comunali) e per altro verso sono cittadini elettori che esprimono cariche o ruoli sociali tali da configurarne una funzione rappresentativa dell’intera comunità capace di “azione popolare” in senso ampio come indica la legge (Confraternite, Associazioni culturali, Associazioni sportive e ricreative, sindacato, medici e operatori sanitari, anziani, liberi professionisti, movimenti politici, imprenditori, insegnanti ecc). Alle altre centinaia di cittadini elettori che si sono dichiarati disponibili a sottoscrivere il ricorso a seguito dell’avviso pubblico va la nostra gratitudine per la condivisione di una giusta iniziativa di tutela della democrazia e della sovranità popolare. Entrambi i ricorsi chiedono di annullare la sentenza di primo grado in quanto fondata su una erronea e arbitraria interpretazione della legge che notoriamente prevede il limite di due mandati nella elezione del Sindaco ai quali possono seguire altri due mandati se intervallati dai primi due. Il Giudice di primo grado aveva interpretato la legge attribuendo alla norma di “interpretazione autentica” della Regione siciliana una portata innovativa al punto da prefigurare una differenziazione normativa tra legislazione nazionale e legislazione regionale fino a ipotizzare un possibile terzo mandato a seguito della gestione commissariale intervenuta tra un mandato e l’altro. “Invece –argomentano i ricorrenti- la norma regionale si è limitata a chiarire che la gestione commissariale esplica una funzione interruttiva in modo da rendere possibile altri due mandati consecutivi” come nel caso di Caltavuturo. Del resto ad analoga conclusione era giunta la Cassazione nel 2007 quando ha affermato che la gestione commissariale consente di acclarare quella interruzione nella consecutività dei mandati elettorali che il legislatore nazionale e quello regionale ha voluto affermare allorquando ha stabilito che il Sindaco è “immediatamente rieleggibile una sola volta.” Il fatto poi che il Sindaco di Caltavuturo sia stato eletto nella tornata elettorale del 6 e 7 giugno con il 78% dei suffragi rende ancora più evidente quanto in materia di “ineleggibilità” debba considerarsi la necessità di tutelare il “diritto di elettorato attivo di ogni cittadino” (capacità dei cittadini di eleggere il sindaco che si sceglie) e il “diritto di elettorato passivo” (capacità di ogni cittadino ad essere eletto sindaco) e debba applicarsi pertanto il principio costituzionale secondo il quale “l’eleggibilità è la regola mentre l’ineleggibilità è l’eccezione” limitando pertanto ai soli casi chiaramente identificati dalla legge la intervenuta ineleggibilità. L’udienza è stata fissata per il prossimo 22 gennaio del 2010. N.B. Il testo integrale dei ricorsi con i firmatari è disponibile presso il sito web di Madonie Live o può essere richiesto ai dirigenti del Movimento Unione Democratica e Popolare.”

Giuseppe Romana

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