domenica 12 luglio 2009

SPLENDORE DI BISANZIO

Nell’immaginario corrente Bisanzio è associato a un’idea di raffinatezza e crudeltà perpetrate in un’interminabile età di decadenza. Eppure gli specialisti hanno cercato di far giustizia di un cliché tanto fuorviante quanto ingiusto, sì che non possiamo che rallegrarci delle opere di divulgazione che aggiornano il grande pubblico sullo stato della ricerca. L’ultimo riguardo alla Nuova Roma è Imperatori di Bisanzio (Bologna, Il Mulino 2008) di Giorgio Ravegnani, professore all’università Ca’ Foscari di Venezia: con stile fluido ed elegante l’illustre studioso ci introduce a un aspetto affascinante e suggestivo di questa civiltà, cioè la vita dell’imperatore e della sua corte. Il percorso si snoda lungo quattro dotti ma piacevoli capitoli che rendono conto dell’immagine dell’autocrate «romano e cristiano» (pp. 11 – 26), della successione al trono (pp. 27 – 84), della figura dell’imperatrice (pp. 85 – 104) e infine della vita di corte (pp. 105 – 166). Quindi una comoda cronologia orienta il lettore non specialista nell’intricata storia dell’impero bizantino. E, per chi voglia approfondire la problematica, risulterà utile un’aggiornata bibliografia. Ravegnani ha scritto un manuale brillante e ricco di gustosi aneddoti, come p. es. la serie dei «concorsi di bellezza» per la scelta delle sovrane, pratica che fu in uso per secoli e che consentì a molte splendide fanciulle povere di sperare in una favolosa promozione sociale. E, a dire il vero, tante altre curiosità troverà il lettore interessato, godendo di un’avventura intellettuale che lo arricchirà di un’erudizione preziosa e peregrina. Giacché l’uomo colto, deve infatti, per definizione, sapere un po’ tutto.

Rosario Pollina

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