domenica 12 luglio 2009

I mulini ad acqua di Caltavuturo

I mulini ad acqua hanno avuto un grande sviluppo in Sicilia, specie sulle Madonne. La loro origine si colloca in pieno medioevo ed è vero che Edrisi segnalava numerosi mulini ad acqua tra Termini e Cefalù, frutto della cultura che gli arabi ebbero dell’acqua. La non disponibilità di venti ed la non costanza di regimi fluviali hanno consentito solo l’utilizzo di mulini a ruota orizzontale o verticale, collocati tutti lungo uno stesso corso d’acqua costituendo la ”flomaria molendinorum”. Spesso i mulini sono collocati ogni 100 – 200 metri in modo da sfruttare al meglio l’energia idrica, specie se l’acqua è poca, in questo modo si ha il mulino supranu (di sopra) ed il mulino suttanu (di sotto).

A Caltavuturo … si segnala la presenza di un’unica flomaria molendinorum costituita dal torrente Caltavuturo, lungo cui si hanno due siti diversi ognuno con due mulini, rispettivamente di Gazzara e di Griùali.

Da un’eventuale sopralluogo si denota lo stato di degrado e di abbandono in cui versano i mulini di Caltavuturo, che rappresentano quella che fu l’attività molitoria di molti secoli a partire dal medioevo arabo – normanno al secolo scorso. Si spera soltanto che qualcuno in futuro possa riportare queste testimonianze al loro originario splendore, in modo che i giovani possano riappropriarsi di quella memoria nella quale si fonda l’identità caltavuturese.

Giuseppe Romana

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