mercoledì 29 luglio 2009

PROGRAMMA NOTTE BIANCA 2009

Anche per l’estate caltavuturese ’09, l’amministrazione comunale ha pensato bene di non privare i propri cittadini dell’evento: notte bianca. Quest’anno ricorre la 6° edizione della notte bianca che inizierà alle 19.00 di sabato 8 agosto e si concluderà alle 6.00 di domenica 9 agosto 2009. Di seguito riportiamo l’elenco delle manifestazioni a cui si potrà partecipare, il tutto “in una notte”.

Ore 19.00 - Prologo della notte bianca. Animazione con maschere e parata di artisti per bambini. In piazza Cav. Vitt. Veneto esibizione del toro meccanico e musica country con Nino Celicola.
Ore 21.30 - Anfiteatro Recital di Gianfranco Iannuzzo.
Ore 22.30 - Museo Civico Sala Teatro dei Pupi. Spettacolo opera dei Pupi a cura della Associazione Marionettistica. Ingresso 1 euro.
Ore 22.00-24.00 - Animazione musicale, teatrale e di magia nelle vie G.Falcone, Via Vitt. Emanuele e Piazza E.Loi. Si esibiranno, contorsionisti, danzatrici orientali, danzatrici del ventre e artisti di strada. Nella piazzetta G. Impastato alle ore 22.30 Cristian Carapezza con lo spettacolo Illusion Dancer show. In piazza Cav. Vitt. Veneto dalle ore 22.00 alle 24.00 divertimento con il toro meccanico e con la musica country di Nino Celicola.
Ore 23.15 - Piazza San Francesco. Spettacolo di fontana danzanti d’acqua e fuoco, con sipari d’acqua, giochi di ghiaccio con coriandoli e accompagnamento musicale a cura del gruppo Alkazar Luana di Vienna.
Ore 24.00 - Inizio discoteca in piazza E. Loi.
Ore 24.00 - Piazza San Francesco. Sky lanterns festival. Tra la terra e il cielo a simboleggiare speranze, ricordi, testimonianze di affetti e di persone care. 500 persone del pubblico sotto la regia della compagnia Creative Eventi lanceranno contemporaneamente 250 lanterne in volo.
Ore 00.30 - Piazza Giovanni XXIII . Esibizione del chitarrista Francesco Buzzurro con il suo trio nello spettacolo dal titolo “Come un’orchestra”.
Ore 00.30 - Animazione nel quartiere letterario. Khumasi-Al Tarab. Concerto di musiche mediterranee con il quintetto Vincenzo Castellana (al darbouka), Carmelo Graceffa (Riqq, Bendir), Francesco Manfrarino (Contrabbasso), Alessandro Puglia (violino), Said Bemnsafer (Oud, NaY). Omaggio a Giuseppe Tornatore. Proiezioni di spezzoni dei film di Tornatore e del trailer del nuovo film capolavoro BAARIA che aprirà il festival del cinema di Venezia. Inoltre degustazione di vini.
Ore. 01.15 - Scalinata Chiesa Madre. Concerto musicale e teatrale “La Sicilia chi cunta e canta….” A cura dell’Associazione culturale Gruppo T di Castelbuono con Stefania Sperandeo, Giovanni Butticè, Carla Crucco, Pietro Carollo, Enzo Cucco, Peppinello Barbarotto, Matteo Venurella, Aldo Castiglia.
Ore 02.15 - Piazza San Francesco. OSA spettacolo di acrobati e danzatori a 20 metri di altezza appesi ad una gru con accompagnamento musicale. A cura del gruppo SONICS di Bologna.
Ore 02.45 - Piazza Cav. Vitt. Veneto Tributo a Renzo Arbore con i ritmi e le musiche napoletane che hanno reso celebri le esibizioni dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore.
Ore 04. 30 - Piazza Cav. Vitt. Veneto Sorteggio della Fiat Gran Punto Lotteria Notte Bianca.
Ore 05.00 - Mannari. Aspettando l’alba con le musiche e le esibizioni di Mandreucci e Vella.
Ore. 06.00 - Degustazione della ricotta fresca caseificata dal vivo a cura dell’azienda zootecnica di Giovanni Di Carlo.

domenica 26 luglio 2009

Continua la campagna acquisti 2009 - 2010

Grazie al meticoloso lavoro dell’attento Direttore sportivo, avv. Gaetano Nicchi, ed insieme al mister Calogero Rio, arrivano in casa Atletico altri due nuovi giovani: l’attaccante cefaludese Carmelo Sciarrino, classe ’88, proveniente dall’ ASD Finale, il quale, nonostante la giovane età, vanta al suo attivo 4 campionati di 1° Categoria tra le file della US Normanna, Cephaledium, e gli ultimi 2 a Finale con l’Olimpique e l’ASD; ed il centrocampista bagherese Giuseppe Ferrara, classe ‘87, proveniente dal Casteldaccia dove ha disputato 4 Campionati dei quali 1 in Eccellenza e gli altri in Promozione, vincendo la Coppa Italia. Due giocatori di categoria, giovani e già con una grande esperienza alle spalle, contribuendo ad abbassare notevolmente l’età media della squadra, ma non il potenziale tecnico. Si attendono altri colpi di mercato ai quali il nostro DS ci sta abituando, frutto di trattative difficili ancora in corso.

Giuseppe Romana

sabato 25 luglio 2009

Il gelato prima del frigorifero

I nevaioli erano gli esperti del freddo di una volta. Sapevano conservare la neve in modo da renderla disponibile tutto l’anno ed inoltre erano capaci, malgrado l’inevitabile sfrido, di farla pervenire in luoghi molto distanti rispetto alle neviere. In passato, con normali precipitazioni nevose, molti monti della Sicilia potevano conservare per tutta l’isola. Esistono neviere a fossa su Monte Cane, Monte San Calogero, Pizzo Neviera, Monte Genuardo, La Pizzuta, Monte Barracù, Monte Rose, Monte Cuccio, Monte Inici, Monte Cammarata, Rocca Busambra. Ma quando capitavano inverni con scarse precipitazioni nevose, solo le Madonie e l’Etna riuscivano a garantire un sufficiente approvvigionamento di ghiaccio. Per chi non sa niente del mestiere dei nevaioli, le neviere a conca sono solo delle fosse senza significato. Agli amanti del trekking, molti monti della Sicilia riservano tante novità e storie da raccontare. Potrà sembrare incredibile, ma il ghiaccio delle Madonie poteva arrivare fino ad Agrigento oppure fino a Trapani. Centinaia di muli trasportavano sui loro dorsi i blocchi di ghiaccio ben impagliati, fino alla costa dove veniva imbarcata, oppure effettuavano la consegna agli acquirenti percorrendo le note trazzere siciliane, dopo diverse tappe notturne. Bisognava proteggere il ghiaccio dai raggi del sole, e l’impagliatura non garantiva un ottimo riparo, quindi era necessario organizzare il trasporto nelle ore più fresche. Il lavoro dei nevaioli iniziava appena terminava di nevicare. Centinaia di persone salivano in montagna e iniziavano le operazioni di raccolta e conserva della neve. Sotto la guida degli immancabili caporali, tutta la “ciurma” si divideva in gruppi che svolgevano diverse mansioni. Uno o più gruppi si dedicavano alla raccolta vera e propria, aiutandosi con ceste di vimini e pale raccoglievano la neve e la conferivano nella neviera (in dialetto “fossa” o “nivera”), dove altri operai la costipavano in diversi modi, pestandola con i piedi (“abballari supra a nivi”), facendovi girare sopra due o quattro muli, alla maniera della trebbiatura dei cereali, utilizzando una speciale mazzeranga di legno (“mattaffia”), infatti il ghiaccio di migliore qualità era rappresentato dalla neve ben compressa (“ammataffata”) e “netta”, cioè priva di impurità quali terreno o pietre. Appena la neviera era colma, si iniziavano le operazioni di copertura, tramite frasche o rami, infatti questa operazione veniva chiamata “arramari i niveri”. Le squadre di nevaioli veri e propri erano affiancate da altri operai che si preoccupavano del trasporto della paglia, del rifornimento dei viveri, e della manutenzione o costruzione dei pagliai dove tutti potevano trascorrere la notte. L’alimentazione, come si usava allora nel settore agricolo, si basava essenzialmente su razioni di vino e pane, cipolle, ricotta salata, sarde salate. Terminate le operazioni di conserva, la ciurma veniva licenziata. Nei pressi delle neviere restava il “montagniere” con compiti sia di vigilanza, per evitare i furti di neve, sia di gestione della vendita. A partire dalla festa di Pasqua si incrementava progressivamente il commercio del ghiaccio, fino a raggiungere il picco nel pieno dell’estate. I nevaioli curavano il trasporto della “neve” (in dialetto il ghiaccio veniva chiamato neve) o per conto proprio o mediante la collaborazione dei mulattieri (“gurdunara”). Il ghiaccio, tagliato in blocchi standard, veniva consegnato agli acquirenti medinante lunghissime colonne di mule (“retine”) che salivano e scendevano dalle montagne cariche di apparenti balle di paglia (“i rotoni”) che contenevano il prezioso “oro bianco” delle Madonie. Il massimo consumo di ghiaccio si registrava principalmente durante le feste patronali, ma la bottega della neve, nelle città, restava sempre aperta. A Palermo, nel deposito dello Spasimo, era possibile comprare la neve tutto l’anno, sia di giorno che di notte. A partire dalla fine del 1500 l’approvvigionamneto della neve era curato direttamente dagli amministratori cittadini, in genere veniva gestito in regime di monopolio, assegnato mediante asta pubblica. La gabella della neve garantiva al fisco introiti sicuri, grazie alle fatiche dei nevaioli di città e di montagna. A Palermo un senatore sovrintendeva alla fornitura della neve, e i nevaioli formavano una specifica corporazione. Dall’attività dei nevaioli dipendeva quella dei sorbettieri e dei caffettieri per la preparazione di sorbetti e gelati, come pure quella degli acquaioli che vendevano acqua fresca e aromatizzata. La produzione del ghiaccio industriale determinò la fine all’antico e faticoso lavoro dei nevaioli, ma ciò non avvenne facilmente e all’improvviso, poiché la gente era diffidente verso il ghiaccio industriale, ci vollero diversi decenni prima che esso venisse accettato senza timori. Oggi sono pochissimi gli anziani che hanno svolto il mestiere del nevaiolo. Nei paesi attorno alle Madonie, fino alla seconda guerra mondiale, si produceva il gelato con il ghiaccio conservato in montagna, se lo ricordano benissimo gli anziani Mario Fiasconaro di Castelbuono, Domenico Sottile di Isnello, Domenico Ferrara di Locati, gelataio ambulante fino agli anni ’50 del secolo scorso. Da alcuni anni, il CAI di Polizzi Generosa organizza la Festa della Neve, una manifestazione gioiosa che fa scoprire ai partecipanti la sorpresa della neve nella stagione estiva. Grazie ai preziosi ricordi dell’anziano nevaiolo Peppino Intravartolo, morto recentemente, è stato possibile localizzare la neviera a pozzo di Piano Principessa, a 1860 m di altitudine, dove il ghiaccio riesce a conservarsi quasi naturalmente e con pochissimo intervento umano sino alla fine di luglio. Molti partecipanti restano stupiti sia dalla scoperta della neve sia dalla produzione del gelato prodotto sotto il loro sguardo senza l’aiuto della gelatiera elettrica. Le Madonie in parecchi versanti conservano ancora intatte molte neviere. Decine e decine di queste semplici conche, sono manufatti semplicissimi ma ricchi di storia e di storie, lavoro e fatiche che hanno dato un contribuito preziosissimo alla civiltà e alla cultura. Cosa sarebbe l’alimentazione umana senza il gelato? Se il gelato, che ha le sue radici in Sicilia e nelle neviere della Sicilia il suo punto dipartenza, le neviere non meritano di essere dichiarate patrimonio dell’umanità? La montagna assicurava nei tempi passati il carbone per riscaldare e la neve per rinfrescare. Proporre d’inserire i nevaioli nel Registro delle Eredità Immateriali è il minimo che si possa fare, per ricordare questi semplici “artigiani del freddo”, che con il loro lavoro hanno consentito la trasmissione di una geniale creazione alimentare: il gelato.

Bibliografia: Romana L., Neviere e nevaioli, Palermo 2007. Costo 25 Euro. Testo non in commercio, chi desidera acquistarne una copia si rivolga all’indirizzo: giuha@tiscali.it

Luigi Romana

venerdì 24 luglio 2009

PROGRAMMA ESTATE CALTAVUTURESE ‘09

Luglio
11 - Presentazione del libro “Il medico di Caltavuturo” di Maria Teresa Castellana Magazzini culturali Alter Ego;
12 - Giornata dedicata ai diversamente abili;
18 - Per non dimenticare. Proiezione del film “ La siciliana ribelle” di Marco Amenta con Veronica D’Agostino, Gerard Jugnot, Lucia Sardo, Marcello Mazzarella, Lollo Franco. Il film è ispirato alla vita di Rita Atria collaboratrice di giustizia suicidatasi a seguito della strage di Via D’Amelio che vide la morte di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta;
19 - festeggiamenti in onore di Maria SS del Carmelo;
25 - Anfiteatro ore 21.30 . Rappresentazione della commedia dialettale “U scimunitu da vucciria” a cura della compagnia teatrale di Vito Zappalà;
26 - 1° serata di barfest. Dalle ore 22.00 fino alle ore 01.00 presso i locali pubblici in contemporanea si esibiranno gruppi musicali;
27-28-29-30-31 - Torneo di calcetto over 40 campetto Badia;
Agosto
1 - seconda serata di barfest;
2 - Zona artigianale ore 10.00 Gara di Go-Kart presso a cura dell’Associazione Abitur motors Anfiteatro ore 21.30 Commedia dialettale a cura della compagnia Valledolmo;
3-5-6-7 - Quartiere letterario .Via Leopardi, Via Ugo Foscolo, Via Carducci, Via Cavour con Giuditta Perriera e Lollo Franco;
8 - Notte Bianca Ore 19.00 dell’8 agosto ore 06.30 del 9 agosto;
10 - Anfiteatro Terravecchia ore 19.00 “Edipo a colono” di Sofocle a cura del gruppo teatrale della scuola Liceo Classico Mandralisca di Cefalù;
11 - Piazza Cav. Vitt. Veneto ore 21.30 Rassegna gruppi musicali locali;
12 - Terravecchia ore 21.30 Rassegna musica popolare con i gruppi “Filippo Paternò ensemble” che interpreta lo spettacolo “Quod Sicilia placuit” e il gruppo LASSATILABALLARI di Michele Piccione. Nel corso della serata degustazione di vino e di prodotti tipici. Servizio navetta da Piazza Emanuela Loi ai Mannari;
13 - terza serata di barfest;
16 - Anfiteatro ore 21.30 Proiezione del film La Matassa di Ficarra e Picone con Ficarra, Picone, Pino Caruso, Claudio Gioè, Anna Soprancik, Tuccio Musumeci. (ingresso 1 euro);
18 - Anfiteatro ore 21.30 Finale regionale di Miss Cinema valevole per la selezione nazionale di Miss Italia a cura della “Paola Bresciano s.r.l.”;
19-20-21-22 - Anfiteatro con inizio alle ore 21.30 Festival internazionale del folclore con la partecipazione di gruppi provenienti da Argentina, Corea del Sud, Brasile (Amazzonia), Isola Futuna (Melanesia) e Italia;
23 - Anfiteatro ore 21.30 Proiezione del film THE MILLIONAIRE di Danny Boyle con Amil Kopaar, Dev Patel, Mia Drake. (ingresso 1 euro);
30 - Gimkana automobilistica Zona Artigianale ore 15.00 a cura di Abitur Motors;
Settembre
5 - Ecomaratona in notturna a cura del gruppo Polisportiva Europa;
8-9-10 - Festività Maria S.S. del Soccorso;
8 - Anfiteatro spettacolo a cura della Confraternita;
9 - Anfiteatro ore 21.30 concerto dal vivo di Fabrizio MORO vincitore festival di Sanremo anno 2007.

mercoledì 22 luglio 2009

Non potete fermare quello che sta arrivando

La Redazione di TerraNova invita tutti i lettori alla visione di questo video, tratto da You Tube e dedicato al V_day 3:
"Sembra un Film, ma non lo è. Così è come ho immaginato il Trailer. Loro non Molleranno Mai... NOI NEPPURE. (Beppe Grillo). Spero vi piaccia."
Buona visione!!!
La Redazione

venerdì 17 luglio 2009

La Grotta di don Giulio su Rocca di Sciara

Sabato, 11 luglio 2009, è stata localizzata, su Rocca di Sciara, la grotta detta di “Don Giulio”. La memoria popolare informa su varie grotte sparse sulla montagna di Caltavuturo; note a tutti sono ad es. le Grotte Cento Cammari, peccato che per raggiungere il numero di cento ne mancano 98! Desiderando con alcuni amici localizzare ed ispezionare la Grotta di don Giulio, dopo aver intervistato alcune persone molto esperte di Rocca di Sciara, raccolte le informazioni sufficienti, siamo saliti sul versante nord della montagna. Trovato l’accesso alla grotta, è cominciata una brevissima esplorazione. L’ingresso in superficie non presenta particolari rischi, né per le persone né per gli animali, un piccolo masso ne ostruisce parzialmente la bocca di accesso. Infatti il primo tratto, a forma di pozzo profondo circa sei metri, se fosse privo di “chiusura” presenterebbe il rischio di cadervi dentro a persone e animali inesperte del luogo. Nel fondo di questo primo tratto, un oblò naturale dà luce ed aria al successivo ingresso, molto stretto, da cui parte una galleria vera e propria. Il breve tratto esplorato è molto bello, vari motivi, ci hanno impedito di prolungare la passeggiata tra le viscere di Rocca di Sciara. In attesa degli speleologi, per conoscere meglio la natura e le dimensioni di questa bella grotta madonita, vi offriamo le prime foto di questa meraviglia geologica.
Le coordinate geografiche della grotta sono: Nord 37°49.801’ Est 13°54.214’. Il gruppo era formato da Luigi Romana, Gianpaolo Rizzitello, Adriano Rizzitello e Giuseppe Romana.

Luigi Romana

giovedì 16 luglio 2009

Inizio della campagna acquisti per la stagione 2009_2010

Il lungo lavoro iniziato sul finire dello scorso Campionato di Promozione inizia a dare i primi frutti. Grazie all’insistenza del Presidenza e di tutto lo staff dirigenziale, arrivano in casa Atletico: Antonino Tripi e Giuseppe Brucato (nella foto), due giovani classe ’92 che l'anno scorso hanno giocato nella categoria allievi regionale di Castellana Sicula, un’esperienza che sicuramente ha fatto crescere queste due giovani promesse nostrane e che permetterà loro di dare un grande contributo, incrementando il potenziale di tutto l’organico della squadra. Dopo questo primo colpo di mercato, il Presidente dichiara che “siamo orgogliosi di poter portare avanti i nostri giovani, anche se siamo dispiaciuti che Giancarlo e Luigi il prossimo anno andranno a giocare a Campofelice”. A questo punto non rimane che attendere il naturale evolversi delle varie trattative ancora in corso.

Giuseppe Romana

domenica 12 luglio 2009

I mulini ad acqua di Caltavuturo

I mulini ad acqua hanno avuto un grande sviluppo in Sicilia, specie sulle Madonne. La loro origine si colloca in pieno medioevo ed è vero che Edrisi segnalava numerosi mulini ad acqua tra Termini e Cefalù, frutto della cultura che gli arabi ebbero dell’acqua. La non disponibilità di venti ed la non costanza di regimi fluviali hanno consentito solo l’utilizzo di mulini a ruota orizzontale o verticale, collocati tutti lungo uno stesso corso d’acqua costituendo la ”flomaria molendinorum”. Spesso i mulini sono collocati ogni 100 – 200 metri in modo da sfruttare al meglio l’energia idrica, specie se l’acqua è poca, in questo modo si ha il mulino supranu (di sopra) ed il mulino suttanu (di sotto).

A Caltavuturo … si segnala la presenza di un’unica flomaria molendinorum costituita dal torrente Caltavuturo, lungo cui si hanno due siti diversi ognuno con due mulini, rispettivamente di Gazzara e di Griùali.

Da un’eventuale sopralluogo si denota lo stato di degrado e di abbandono in cui versano i mulini di Caltavuturo, che rappresentano quella che fu l’attività molitoria di molti secoli a partire dal medioevo arabo – normanno al secolo scorso. Si spera soltanto che qualcuno in futuro possa riportare queste testimonianze al loro originario splendore, in modo che i giovani possano riappropriarsi di quella memoria nella quale si fonda l’identità caltavuturese.

Giuseppe Romana

SPLENDORE DI BISANZIO

Nell’immaginario corrente Bisanzio è associato a un’idea di raffinatezza e crudeltà perpetrate in un’interminabile età di decadenza. Eppure gli specialisti hanno cercato di far giustizia di un cliché tanto fuorviante quanto ingiusto, sì che non possiamo che rallegrarci delle opere di divulgazione che aggiornano il grande pubblico sullo stato della ricerca. L’ultimo riguardo alla Nuova Roma è Imperatori di Bisanzio (Bologna, Il Mulino 2008) di Giorgio Ravegnani, professore all’università Ca’ Foscari di Venezia: con stile fluido ed elegante l’illustre studioso ci introduce a un aspetto affascinante e suggestivo di questa civiltà, cioè la vita dell’imperatore e della sua corte. Il percorso si snoda lungo quattro dotti ma piacevoli capitoli che rendono conto dell’immagine dell’autocrate «romano e cristiano» (pp. 11 – 26), della successione al trono (pp. 27 – 84), della figura dell’imperatrice (pp. 85 – 104) e infine della vita di corte (pp. 105 – 166). Quindi una comoda cronologia orienta il lettore non specialista nell’intricata storia dell’impero bizantino. E, per chi voglia approfondire la problematica, risulterà utile un’aggiornata bibliografia. Ravegnani ha scritto un manuale brillante e ricco di gustosi aneddoti, come p. es. la serie dei «concorsi di bellezza» per la scelta delle sovrane, pratica che fu in uso per secoli e che consentì a molte splendide fanciulle povere di sperare in una favolosa promozione sociale. E, a dire il vero, tante altre curiosità troverà il lettore interessato, godendo di un’avventura intellettuale che lo arricchirà di un’erudizione preziosa e peregrina. Giacché l’uomo colto, deve infatti, per definizione, sapere un po’ tutto.

Rosario Pollina

mercoledì 8 luglio 2009

DI RITORNO DALL’ASSEMBLEA SULLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA ALL’ARS

Martedì 7 luglio ’09 si è svolta la riunione riguardo la privatizzazione del servizio idrico nella provincia di Palermo. Ci siamo riuniti nella Sala Gialla dell'Assemblea Regionale Siciliana. I relatori erano gli onorevoli: Panepinto (PD), Leontini (PDL), Cracolici (PD), Leanza (MPA), Laccoto (PD e promotore del disegno di legge sulla ripubblicizzazione del servizio), Maira (UDC) e il Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana Cascio (PDL). Gli interventi dei Sindaci e amministratori ospiti sono stati riassunti dall'On. Domenico Giannopolo che ha ribadito il no alla privatizzazione e ha chiesto con forza che il Parlamento Siciliano discuta realmente questa materia. Fatto sta che erano presenti numerosi sindaci e amministratori della Sicilia e che tutti i relatori si sono detti contrari alla privatizzazione, addirittura giudicandola un errore. Concordi, tutti, che a settembre il Parlamento Siciliano debba affrontare la materia. Ci si chiede quindi due cose:
1 - Come mai tutti sono contrari però si privatizza?
2 - Come mai prima fanno le cose e poi dicono che le cose che hanno fatto sono sbagliate?
In fine, condividendo e facendo mia l'esposizione del Sindaco Giannopolo e di tutti gli amministratori per l'acqua pubblica, affermo che “l'acqua non sarà mai privatizzata, che lo vogliano o no questi signori che sopra ho elencato”. I cittadini possono stare al sicuro e navigare in acque serene perchè la nostra acqua resterà sempre di tutti: pubblica e libera.


Massimiliano Cerra

lunedì 6 luglio 2009

LA SAGRA DEL PANE IN ONORE A SAN CALOGERO EREMITA

Di grande richiamo è stata la festa alla quale sono accorsi i cittadini da tutta la provincia palermitana.nel corso dell'intero anno, in tutti i paesi madoniti, dai più grandi ai più piccoli, si svolgono una serie di manifestazioni ricche di complessi riti cerimoniali. È il caso della festa di San Calogero, a Caltavuturo. In questo piccolo e suggestivo centro, posto sul versante meridionale delle Madonie, per San Calogero, le donne di ogni famiglia preparavano, per grazia ricevuta o da ricevere, del pane in forme plastiche molto raffinate, raffiguranti bambini, animali domestici, mani, piedi, ecc. Proprio prendendo spunto da questa tradizione, alcuni anni addietro la confraternita di San Calogero, organizzatrice della festa, ha ideato la Sagra del Pane, una manifestazione a carattere religioso-folcloristico che si svolge contemporaneamente alla tradizionale festa di San Calogero. Oggi, così come in passato, i festeggiamenti si svolgono nella Chiesa dell'Immacolata e iniziano il sabato che precede il cinque luglio per concludersi la successiva domenica sera alle ore 18.00 con la processione del simulacro nero per le vie cittadine. Nel pomeriggio di sabato, nella piazza accanto la Chiesa dell'Immacolata, viene celebrata una Santa Messa e benedetto il pane, alla presenza di numerosi devoti, molti dei quali giungono dai paesi vicini, soprattutto Scillato e Sclafani Bagni, per effettuare il "viaggio" con le "offerte" a San Calogero. In chiesa, giungono tutti con una cesta, più o meno grande, contenente del pane realizzato in casa e utilizzando lievito naturale, mentre al posto del solito sale all’impasto viene aggiunto un pizzico di zucchero. Le ceste vengono disposte dinanzi all'altare, su di un grande tavolo costruito per l'occasione, visto che, in questi ultimi anni, la cerimonia religiosa, per far fronte all'innumerevole presenza di devoti, si svolge all'aperto. Poco prima dell'inizio della Messa si ode, in lontananza, la musica della banda locale “Maria SS. Del Soccorso” che da ormai venti anni ha sfatato il detto “Caltavuturo un ne natu pa musica”. Da sottolineare che:
- Sabato 04 luglio 2009 presso l’anfiteatro si è svolto lo spettacolo musicale “AKRAM IN CONCERTO”.
- Domenica ore 16.00 ha preso il via la tradizionale ed ormai ultra decennale corsa dei bambini in via Riscossa. Inoltre alle ore 22.00 presso l’anfiteatro comunale la compagnia teatrale “Armonia” di Cefalù ha concluso i festeggiamenti.
CONCEDETEMI UN PARTICOLARE: DA QUASI SEMPRE LA FESTA DI SAN CALOGERO VIENE COADIUVATA DAL SIGNOR PASQUALE FRISA CHE SI INTERESSA E COLLABORA CON IL TESORIERE ALLA REALIZZAZIONE DELLA FESTA.

Salvatore Sciortino

mercoledì 1 luglio 2009

I FESTEGGIAMENTI DI S.CALOGERO

Pubblichiamo il programma dei Festeggiamenti in onore di S. Calogero eremita che si svolgeranno a Caltavuturo dal 29 giugno al 5 luglio 2009.
La Redazione