mercoledì 4 marzo 2009

LO SPORT FEMMINILE A CALTAVUTURO

Siamo a Marzo il mese delle donne, sì, perché da un po’ di tempo l’8 marzo è la giornata giustamente dedicata al sesso femminile, giusta conquista dalle donne dopo tanti anni di emarginazione, anche nello sport. Sfortunatamente la cultura dei secoli passati intendeva destinare la donna a un ruolo generalmente subordinato, limitato ai lavori domestici ed alla procreazione. Nonostante fosse impregnato di spirito ellenistico, lo stesso De Coubertin ignorò che ad Olimpia si organizzavano anche giochi femminili e affidò alla donna una funzione ancillare, limitata all'incoronazione dei vincitori. Fu necessaria tutta l'ostinazione della francese Alice Milliat, fondatrice, nel 1921, della Federazione sportiva femminile internazionale, per far cadere i veti. Nel 1922 e nel 1926 furono infatti organizzati a Parigi e a Goteborg i Giochi mondiali femminili, che minacciarono di oscurare i Giochi Olimpici; il loro successo indusse il C.I.O. ad ammettere ad Amsterdam (1928) la partecipazione di quelle che un giornalista definì spregiativamente le atlete. Nella seconda parte del XX secolo la partecipazione femminile nello sport è aumentata in modo considerevole, riflettendo i cambiamenti nella società moderna che ha sottolineato la parità di genere. Fondamentalmente, lo sviluppo della pratica sportiva femminile è un indicatore in grado di testimoniare i progressi nello status sociale della donna. Nel corso di questi ultimi anni, il livello delle gare femminili si è considerevolmente elevato e il loro interesse è sempre più cresciuto: il ritardo storico accumulato alle origini dello sport moderno, è stato in parte colmato. Non si tratta di vedere se un giorno le donne faranno quanto o meglio degli uomini. Le loro prestazioni non devono infatti venir giudicate in funzione delle norme maschili, ma delle loro proprie attitudini. Anche a Caltavuturo dopo tanti tentativi di formare squadre di Calcio, calcio a cinque e calcio a undici, molti di voi ricorderanno tante allora ragazzine impegnarsi in duri allenamenti e poi addirittura disputare tornei, atletica con tanti sacrifici, spreco di tempo e denaro la Società A.S. Caltavuturo ha cercato in tutti i modi di portare avanti questo progetto innovativo per i tempi e la mentalità’ retrograde che erano, diciamo inizio 2002-2005, svaniti poi nel nulla. Si deve dare una nuova visione sportiva alle giovane ragazze Caltavuturesi, cioè non esiste solo il calcio, sport per antonomasia in quasi tutto il territorio italiano, dando speranza, incoraggiandoli a svolgere sport anche diversi dal calcio , con la speranza che tutto si risolva sfatando il detto “Caltavuturo non è fatto per la musica” che finalmente è stato sfatato ormai da decenni, speriamo di non iniziare con il detto “Caltavuturo non è nato per gli sport femminili”. Inseriamo sotto alcune foto dell’esperienza vissuta dalle ragazze caltavuturesi. Forza Ragazze che quando vi impegnate voi sapete fare molto meglio dei vostri coetani uomini, lasciamo stare i divertimenti, lo sport aiuta a migliorarsi sia fisicamente che mentalmente altresì aiuta a sviluppare una maturità interiore che servirà nella vita quotidiana, perché lo sport è vita.

Salvatore Sciortino

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