domenica 25 gennaio 2009

IL TEMPO E L’ABBANDONO: ABILI DEMOLITORI

Da sempre il visitatore, dopo essere salito sulla sommità di Terravecchia ed essersi seduto in prossimità dell’immagine del “Cuore di Gesù” ha il piacere di godersi la vista di Caltavuturo dall’alto. Oggi quello stesso panorama, se guardato con più attenzione, non fa mistero del fatto che il male dell’abbandono, lo stesso che parecchio tempo fa colpì l’attuale sito di Terravecchia, incurante del “muro di cinta” in cemento armato (costruito maldestramente ai piedi dell’abitato medievale) sta colpendo indisturbato l’attuale centro abitato. Proprio fra Terravecchia e Terranova si vede una casa terrana il cui tetto è parzialmente crollato, mentre state leggendo queste pagine, quella casa è lì ferita, come a volerci dire: “attenzione! Potrei essere l’anello di congiunzione tra il vecchio e il nuovo, tra passato e presente”. Se si sposta lo sguardo un po’ più in basso, a pochi metri, si intravede un intero quartiere “fantasma” dove le sue case hanno porte e finestre barricate, che il tempo imperterrito come una testa d’ariete continua a scardinare. A questo punto ci si chiede se la colpa è solo degli incuranti proprietari o se c’entra, in qualche modo, il nuovo Piano Regolatore che sovrano ci impone le proprie regole? Sicuramente il nuovo Piano sembra essere indifferente a tutto ciò che sta accadendo, ma esso ha un ottimo alleato nel nostro desiderio di vivere in comodi e ampi appartamenti dotati di tutti i nuovi confort: ampie stanze da pranzo e cucine virtuali (ci sono ma non si utilizzano), grandi camere da letto e, magari nell’atrio, un’area da adibire a giardino con parcheggio che ci consente di lasciare a qualsiasi ora del giorno e in pochi minuti le nostre automobili senza dover fare diecimila manovre per evitare di bloccare la viabilità. Sarebbe opportuno trovare una soluzione quanto prima, che sia da antidoto al male dell’abbandono, per salvare quelle case che hanno affissa l’ingrata tabella con la scritta: vendesi. La prima vittima dell’abbandono sarà proprio quella tabella, destinata a sbiadire per poi scivolare silenziosamente a terra dando il via libera al tempo per iniziare, inesorabile, l’opera di demolizione.

 Giuseppe Sireci

Nessun commento:

Posta un commento

Le critiche costruttive sono sempre ben accette. Le offese gratuite NO!